La crisi complessa che ha colpito la nostra società ha creato conseguenze difficili da gestire soprattutto per le fasce deboli della società e dell’economia. Dobbiamo però rilevare alcuni effetti positivi: una maggiore consapevolezza sui cambiamenti climatici e sulla cura del territorio, sul modo dispendioso di consumare e sprecare, sul riequilibrio dei valori che determinano la qualità della vita. Questi effetti positivi vanno ora estesi a chi invece è pessimista e ripiegato su se stesso.

Spetta alle Imprese solide e resilienti assumere un ruolo essenziale per contrastare le conseguenze difficili e stimolare gli effetti positivi.

La strada maestra è la collaborazione con il Terzo Settore che la recente Riforma ha ottimizzato l’ordine e l’efficenza gestionali. Le Imprese si rendono conto che, nell’ambito del loro percorso di traformazione sostenibile, la vicinanza costruttiva con il territorio e la sua comunità, è un impegno stringente, essenziale per un risultato concreto in ambito territoriale e sociale, favorito dalla conoscenza dello scenario operativo e dai mecanismi relazionali esistenti.

Un impegno strategico, programmato nel lungo termine, identitario e coerente con la missione. 

Un impegno “win win”, costruito con professionalità e sensibilità, che richiede professionalità nella determinazione di modi, termini e obiettivi gestionali, unitamente alla concretezza nella valutazione degli impatti. Impresa, Istituzioni, Sindacato, Enti del Terzo Settore insieme per un vantaggio comune da condividere. 

L’identificazione effettiva degli interventi e la loro implementazione richiede competenze e conoscenze di sistema che possono essere meglio impostate e garantite da un Ente Terzo che, nell’interesse superiore della coesione e dell’equità sociale, media e armonizza le diverse aspettative delle parti in campo.